DAVIDE GALASSI: “COME SONO STATO LIBERATO DALLA DROGA”

11.04.2016 07:36

 DAVIDE GALASSI: “COME SONO STATO LIBERATO DALLA DROGA”


Davide Galassi, oggi predicatore del Vangelo e membro del gruppo musicale Jabez, ha raccontato la sua storia giorno 24 Marzo alle Ciminiere di Catania, in occasione di Missione Paradiso.

Davide è nato da tre generazioni di famiglie credenti; cresciuto in una famiglia cristiana e ottimo conoscitore dei principi biblici era anche figlio di un pastore di una chiesa cristiana pentecostale.

Sportivo professionista che eccelleva nella corsa, iniziò a frequentare una comitiva di coetanei con cui iniziò ad uscire frequentemente e ad andare in discoteche e vari locali. Convinto che avendo Gesù nella sua vita nulla avrebbe potuto fargli del male, si conformò sempre più ai canoni che questo mondo spaccia come emblemi del divertimento più sfrenato. Imparò a fumare sigarette, poi canne e a bere. Di lì a poco passò alla cocaina, spendendo tutto ciò che aveva per acquistarla. 

Figlio di una famiglia benestante, viveva in un appartamento tutto suo sopra quello dei genitori, che così non si resero conto pienamente di come il figlio stesse diventando schiavo della polvere bianca. Riportiamo di seguito parte della sua testimonianza: “Trascorrevo il giorno dormendo e la notte sveglio. Ero dimagrito molto, mia madre l’aveva notato, ma non poteva immaginare pienamente cosa mi stesse accadendo. Diventato schiavo della droga, spesso venivo visitato da un demone; vedevo l’ombra nera, un’ombra che si materializzava e che girava intorno a me e al luogo dove mi facevo di cocaina. Entrava in me e usciva. Ci convivevo, non mi faceva paura. Mi sono distrutto il naso, spaccato i denti e il palato e ancora oggi il mio olfatto è minimo, a causa della cocaina che sniffavo. Ricordo che un giorno, dopo essermi fatto sei grammi di coca, il demone venne da me. Quel giorno iniziò a prendermi la vita. Il mio battito cardiaco era strano e mi sentivo soffocare. Non respiravo e sentivo la morte che mi stava afferrando. Le mie pupille si erano allargate e riuscii a stento a correre giù dai miei, che dormivano. Appena aprirono dissi loro che mi drogavo e che stavo morendo. Mia madre era sconvolta, ma iniziò a pregare per me. Mi portarono dentro e mio padre mi impose le mani. Io gridavo a Dio. Quando mi impose le mani io vidi una luce meravigliosa e chiesi al Signore di salvarmi. Se lo avesse fatto, avrei vissuto per sempre per Lui. La luce scese su di me e in un istante Dio mi liberò. Non ebbi più bisogno della droga. Non mi ha salvato una religione, ma Gesù Cristo di Nazareth, che ha liberato la mia vita.” 


“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza (Giovanni 10:10)”.